Il presidente Montalti: “La vaccinazione resta un atto medico, l’estensione ad altre categorie professionali non ha portato benefici”

 

“Il favorevole andamento della pandemia virale consente finalmente di fare alcune considerazioni per un dibattito sereno all’interno della categoria medica”. Così il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della provincia di Pistoia, dottor Beppino Montalti, in una lettera inviata agli oltre 1700 medici iscritti all’ordine pistoiese.

“Nonostante le avventate previsioni iniziali dei cosiddetti ‘esperti’ che si sarebbe trattata di una ‘banale influenza’ – inizia Montalti – riprese da troppi colleghi che possiamo annoverare tra i ‘negazionisti’, ad oggi contiamo oltre 126mila morti per il covid, tra cui oltre 350 colleghi caduti in tutta Italia assolvendo il loro dovere. Numeri che sono così gravi perché sono stati assenti, per lungo tempo, quei dispositivi di sicurezza che avrebbero aiutato e protetto molti medici di medicina generale e i medici territoriali”.

 


L’intervista al Presidente Montalti su TVL – tv libera (7 giugno 2021)

 

GESTIONE PANDEMIA. Dalla gestione e contenimento della pandemia, Montalti poi approfondisce anche positività e criticità della campagna vaccinale, finalmente a pieno regime. “La progressiva estensione della pratica vaccinale – sottolinea Montalti – dopo le iniziali incertezze, ha rappresentato la chiave di volta di quello che si sta delineando come un successo, con la prima esempio storico di vaccinazione di massa nel corso di una pandemia”. “Il modello degli ‘hub vaccinali’ – approfondisce Montalti – è senza dubbio un modello di riferimento che sta portando alla limitazione e contenimento del contagio. Resta però insostituibile il ruolo del medico in tutto questo: l’estensione ad altre categorie professionali dell’atto della vaccinazione (infermieri e tecnici di vari servizi) non ha portato ad alcun sostanziale beneficio per quello che è un atto medicale e come tale deve essere trattato”.

OBBLIGO VACCINALE. Altro tema oggetto della riflessione di Montalti è quello dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario. “Siamo attesa, come Ordine, che le Regioni incrocino i dati fra i sanitari vaccinati e quelli iscritti agli albi – rimarca Montalti – al fine di individuare i colleghi medici che, senza valide motivazioni, si siano sottratti al dovere etico e deontologico della vaccinazione in una emergenza così drammatica. Tali colleghi si sono messi al sicuro utilizzando la ormai quasi raggiunta ‘immunità di gregge’ senza nemmeno correre il minimo rischio che la somministrazione di un vaccino comporta, così come un qualsiasi altro farmaco. Con il loro esempio hanno rappresentato un grosso ostacolo all’allargamento della diffusione vaccinale, trovando troppo facile consenso nella naturale diffidenza dei cittadini e dei pazienti alla pratica di terapie vaccinali”.

Un’ultima nota viene riservata all’aggiornamento del sistema di accesso alla professione medica. “Non potremo più sottrarci al dibattito che si sta aprendo nel Paese sui correttivi e i cambi di gestione del nostro sistema sanitario – conclude Montalti – Dovremo riaffermare le nostre posizioni in merito alla grave carenza di programmazione negli accessi universitari e alle scuole di specializzazione, criticità emerse in tutta la loro gravità proprio in questa crisi pandemica. Resta l’orgoglio di appartenere ad una categoria sempre pronta al proprio dovere anche in tragiche emergenze, come dimostrano i riconoscimenti ai colleghi pistoiesi giunti dalla Presidenza della Repubblica, attraverso il Prefetto”.