L’informazione come elemento costitutivo del processo di cura
PRESENTAZIONE
Che la comunicazione tra personale sanitario e pazienti sia un nodo etico fondamentale per il miglioramento del livello di cura offerto nelle strutture sanitarie è un dato condiviso. Spesso i sanitari che escono dalle nostre università sono stati abituati a pensare più in termini di malattie che non di malati. Invece “… a chi cura è chiesto, per competenza professionale, di saper avere a che fare con la sofferenza, con il male vissuto nel corpo e nella mente …” (Daniela Riboli, Stare a contatto del male senza farsi male, 2005), non solo con la malattia come quadro clinico più o meno prestabilito. Viversi esclusivamente come un tecnico competente e distaccato lascia in una zona d’ombra la dimensione emotiva e relazionale che è invece costitutiva della relazione con il malato. Le professioni di “cura ”risultano anche per questo tra le più impegnative: richiedono energie fisiche, cognitive ed emotive intense e profonde Per affrontare queste situazioni non bastano, quindi, le competenze tecnico-scientifiche. Sono necessarie competenze a spettro più ampio, e, soprattutto, competenze comunicative, ma la formazione in campo sanitario è spesso carente in questo senso. È sicuramente necessario, quindi, migliorarla a livello universitario, ma esiste uno spazio per rimediare a questo “vuoto curriculare”, come è stato definito, presente proprio nella pratica clinica, in quella ospedaliera in particolare. Qui l’esperienza di formazione può continuare, nel contatto e nell’ascolto quotidiano, qui dove la formazione o è reciproca (cioè del personale sanitario e dei pazienti) o non è. Si tratta di tecniche comunicative, ma si tratta anche di organizzazione assistenziale, poiché i determinanti sono anche le condizioni ambientali in cui si opera. Questo convegno nasce dall’esigenza di trovare uno spazio dove approfondire la riflessione e lo scambio di esperienze intorno a queste tematiche, nella consapevolezza che solo migliorando in ogni suo aspetto la comunicazione in ambito sanitario, si possono creare contesti di esperienza più favorevoli sia a quanti sono impegnati nella cura che a coloro che dalla loro cura dipendono per il loro benessere e per il loro futuro. Ricettività, responsività, attenzione, ascolto, disponibilità cognitiva e affettiva sono gli aspetti chiave che possono fare la differenza nella relazione con il paziente, ma che devono anche impegnare chi ha la responsabilità di creare strutture e servizi pensati per il benessere di chi viene accolto e di chi ha la responsabilità di questa accoglienza.
Il Comitato Etico Locale Az. USL 3 Pistoia 

               L’informazione come elemento costitutivo del processo di cura

                                     Lunedì 28 Settembre 2009
                    Sala Regina Terme Tettuccio Montecatini Terme
                                                      Viale Verdi 71

Introduce:
Alessandro Scarafuggi Direttore Generale Az. USL 3 Pistoia
Modera:
Leandro Barontini: Coordinatore del Comitato Etico Locale AZ.USL 3 Pistoia

14.15-14.45 Saluto delle Autorità

14.45-15.15 Paola Mosconi:
Capo laboratorio di Ricerca sul coinvolgimento dei cittadini in sanità;
Istituto Mario Negri Milano;
“Ruolo dell’informazione per la scelta consapevole del cittadino”

15.15-15.45 Monica Daghio:
Responsabile del Laboratorio Cittadino competente di Modena ;
“Comunicare e Comprendere”

15.45-16.15 Discussione con il pubblico

16.15-16.45 Coffee break

16.45-17.15 Adriano Amedei:
Segretario Regionale di Cittadinanzaattiva;
“L’informazione nel processo di cura: le aspettative del cittadino”

17.15-17.45 Chiara Gherardeschi:
Direttore Sanitario Az. USL 3 Pistoia;
“Un decalogo per cittadini e operatori sanitari: un traguardo da raggiungere.”

18-19 Discussione con il pubblico

19.00 Chiusura del Convegno